Live a Milano – Novembre 2018

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Non solo JazzMi a novembre ma anche pioggia, prog, noise e rock’n’roll.


Andrea Lazlo De Simone – Venerdì 9, Serraglio

Cantautore, indie-prog, autoprodotto


Peter Kernel – Venerdì 9, Cox 18

Due, dal Canton Ticino, post punk


Fantastic Negrito – Domenica 11 e Lunedì 12, Santeria Social Club

Black roots, morto, risorto


Public Service Broadcasting – Giovedì 22, Serraglio

Londinesi, elettro-art-rock, lievemente impegnati


Idles – Giovedì 22, Magnolia

Da Bristol, post hardcore, carichissimi


Mudhoney – Venerdì 23, Santeria Social Club

Da Seattle, trentennali, grunge core


 

Live a Milano – Novembre 2018 / Speciale JazzMi

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Come si fa a non dedicare uno spazio speciale all’appuntamento jazz di Milano che continua a crescere di anno in anno. L’edizione 2018, la terza, si prospetta notevole, con un programma di 210 eventi dall’1 al 13 novembre, di cui, tra l’altro, 70 sono gratuiti. Vietato mancare, perché ce n’è davvero per tutti i gusti. Questa è la mia selezione di 6 concerti.


Kamaal Williams – Venerdì 2, Triennale

British, experimental jazz, anni ’90


Colin Stetson – Domenica 4, Triennale

Sassofonista, americano, più elettronica che tradizione


Camille Bertault – Mercoledì 7, Triennale

Parigina, standard con brio, tra Elis Regina e Boris Vian


Abdullah Ibrahim – Giovedì 8, Triennale

Pianista, sudafricano, guru musicale e spirituale


Yazz Ahmed – Venerdì 9, Triennale

Dal Barhein a Londra, trombettista, psychedelic arabic jazz


Marquis Hill Blacktet – Sabato 10, Triennale

Trombettista, tra post bop e r’n’b, avvolgente


 

 

Musica + Libri #4 – La morte di Bunny Munro di Nick Cave

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Nick Cave, La morte di Bunny Munro, 2009

Brighton. Bunny Munro, rappresentante porta a porta di cosmetici della ditta Eternity Enterprise, si mette in viaggio per l’ennesima volta sulla sua Punto gialla. Stavolta, però, non è il solito tran tran perché sua moglie si è appena suicidata. A fargli compagnia nel viaggio c’è il piccolo Bunny Junior, strappato alla scuola e a una parvenza di vita ordinaria, anche se in realtà la famiglia Munro proprio regolare non è mai stata. Bunny-il-mago-della-crema-mani-ristrutturante è un uomo di mezza età che porta il ciuffo impomatato e gli slip maculati e soprattutto è ninfomane con una invalidante ossessione per la cantante Avril Lavigne (“È quasi sicuro che Avril Lavigne possieda il Walhalla di tutte le vagine” ma grazie alla sua sconfinata e audace immaginazione, con un cuscino in faccia vanno più o meno bene tutte). Nonostante le anomalie della sua famiglia, l’innocenza di Bunny Junior è compromessa ma non perduta. Ammira il padre quantomeno per la sua unicità e lo ascolta sul filo di tenerezza e incredulità quando sciorina i segreti del mestiere spiegandogli che ai clienti “Devi vendergli il sogno”. 

Questo libro è un pellegrinaggio intimo nel mondo delle famiglie della provincia inglese, fatto di speranze e frustrazioni di casalinghe e in genere della medio-piccola borghesia. La scrittura di Nick Cave è oscena, sensuale, prodiga di anfratti da cui farsi sedurre. È anche il racconto del duplice punto di vista di padre e figlio su una vita che sa essere brillante e cinica, generosa e crudele, che ti innalza su un piedistallo e un attimo dopo ti sbatte contro l’apocalisse.