We can do it

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Rosalind P. Walter è passata ad altra vita lo scorso mercoledì 4 marzo. Né caldo né freddo direi, se non avessi scoperto che a questo nome corrisponderebbe la ragazza del poster-icona del movimento femminista statunitense. Vi è ritratta una giovane donna in abiti da lavoro, in primo piano i muscoli del braccio, e sopra la scritta We can do it! Rosie the Riveter venne chiamata la ragazza dell’immagine, diventata simbolo di una repentina impennata di emancipazione femminile negli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale, quando le donne vennero impiegate nell’industria bellica per rimpiazzare gli uomini che nel frattempo erano stati spediti al fronte.

Prima ancora del poster, Rosie the Riveter era il titolo di una canzone scritta da Redd Evans e John Jacob Loeb ed eseguita nell’edizione del 1943 da The Four Vagabonds, un quartetto afroamericano. Potrebbe essere stata questa canzone a ispirare l’immagine dell’illustratore Norman Rockwell pubblicata nel maggio del 1943 sulla copertina del Saturday Evening Post, in cui si vede un’operaia con una rivettatrice sulle ginocchia e il cestino del pranzo con la scritta Rosie.



Rosalind P. Walter, pur facendo parte di una famiglia agiata di Long Island, decise di unirsi a milioni di altre ragazze per contribuire allo svolgimento della guerra. Ma la lettura in chiave di empowerment femminile di Rosie the Riveter fatta negli anni successivi si discosta decisamente dalle intenzioni originarie dell’immagine, pura propaganda probellica ad ogni costo. Anche quello di usare le forze femminili nella produzione delle armi per poi rimandarle a casa una volta finita la guerra, giusto in tempo per preparare la cena. 

All the day long,
Whether rain or shine,
She’s a part of the assembly line.
She’s making history,
Working for victory

The Best Is Yet to Come 2018

 

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4 amici e una chitarra

 

A dieci giorni da Natale, ammalarsi è già un regalo. Sto in casa con quattro amici e una chitarra ad assemblare la playlist di fine anno 2018. Alcune scoperte e delle conferme, cose da ascoltare per dilatare il tempo e rallentare il ritmo. Certo manca il meglio ma quello, prima o poi, arriverà. Buon ascolto.